CORPO MILITARE

La Croce Rossa Italiana, in virtù delle convenzioni internazionali ed in forza delle leggi nazionali dispone tra le sue componenti, per l’assolvimento dei compiti di emergenza del tempo di pace e di guerra, di un corpo militare ausiliario.
Il corpo militare della Croce Rossa Italiana è un corpo ausiliario delle forze armate dello stato ed è composto da elementi volontari mobilitabili, per gran parte in congedo. è diretto ad assolvere compiti in tempo di guerra o di gravi emergenze di tempo di pace, nonché l’addestramento relativo.

Il corpo militare in situazioni di emergenza nazionale ed internazionale gestisce ospedali da campo, presidi medici avanzati, nuclei sanitari e logistici mobili e nuclei di decontaminazione nbcr.
E’ organizzato territorialmente in un ispettorato nazionale, in uffici arruolamento e addestramento istituiti presso ogni comitato regionale, in nuclei arruolamento e attività promozionale (naapro) a livello locale, in basi operative e centri polifunzionali.

Possono essere arruolati ufficiali nelle categorie: commissari, medici, farmacisti, contabili e cappellani.
Sottufficiali e truppa nelle categorie: infermieri, automobilisti, meccanici, cuochi, inservienti.

Anche a bagni di lucca è presente un nucleo di addestramento di cui è responsabile il ten. Maurizio lucchesi.

La sua sede si trova in via umberto i, 51 a bagni di lucca villa.

Se sei un medico, un infermiere, un meccanico, un cuoco, un soccorritore oppure vuoi intraprendere un esperienza di volontariato al servizio del paese e dei più vulnerabili puoi arruolarti nel #corpomilitarevolontario della croce rossa italiana.


Fissa un appuntamento con il nucleo addestramento e attività promozionali presso il comitato di bagni di lucca e sarai guidato in tutto il percorso per entrare a far parte del corpo militare cri.

Condizioni per l’arruolamento: avere un età compresa tra 18 e 65 anni.

Per informazioni contatta:

naapro.bagnidilucca@cm.cri.it

PAGINE DI STORIA DEL CORPO MILITARE

Il 24 marzo 2022 ricorreva  il 78° anniversari dell’ eccidio delle Fosse Ardeatine a Roma. In una Roma occupata dall’esercito del Terzo Reich, furono trucidate 335 persone. Uomini e ragazzi, detenuti civili e militari, ebrei, semplici sospetti antifascisti: trucidati nelle fosse di pozzolana come punizione esemplare a seguito dell’attentato di via Rasella dove il giorno prima erano morti 26 soldati tedeschi e sei civili. Tra di loro caddero anche due Ufficiali del Corpo Militare Volontario della CRI: il Tenente medico CRI Luigi Pierantoni ed il Sottotenente commissario CRI Guido Costanzi.
Nel corso della Resistenza, il sacrificio  di Pierantoni e Costanzi ha testimoniato indubbiamente un tragico, ma significativo momento delle più nobili prove di valore espresse dal personale militare della Croce rossa italiana durante la sua storia.
Gli ufficiali, fedeli al giuramento ed ai principi di Croce Rossa, sono stati insigniti postumi della medaglia d’oro al merito. Ai due Ufficiali, la Croce Rossa Italiana conferì la Medaglia d’Oro al Merito; il Comune di Roma dedicò loro le strade che conducono alla caserma sede dell’Ispettorato Nazionale del Corpo Militare CRI, che fu anch’essa intitolata al Tenente Luigi Pierantoni.
Essi rappresentano ancora oggi per il Corpo Militare della Croce Rossa un riferimento importante e l’affermazione di  valori da cui trarre i giusti insegnamenti e poter attingere la forza perseverare nella giustizia seguendo il loro esempio.
Anche loro, come centinaia di persone in quell’eccidio hanno immolato la loro giovane vita per perseguire i loro alti ideali che erano quelli di difesa della propria Patria e di difesa delle persone più bisognose di cure e di assistenza, la loro però fu una scelta di condivisione volontaria che sebbene liberi da obblighi militari, li aveva portati ad arruolarsi volontariamente nel Corpo Militare ed assumere quegli stessi obblighi per fare della loro vita opera di soccorso e aiuto generoso nei momenti più difficili anche in caso di guerra.

Luigi Pierantoni era nato  il 2 dicembre 1905 a Intra (NO) ed era un medico. Struggente è il ricordo che di lui fa il nipote Luigi Pierantoni, suo omonimo, sulle pagine social del Corpo Miltare CRI in occasione del 75° anniversario dell’eccidio.
Grazie ai ricordi della nonna  il nipote racconta di Luigi Pierantoni e ricorda: “Verso i 12 anni, proprio il 24 Marzo, mio padre mi chiamò nel suo studio a casa nostra ad Aosta, prese da un armadio una scatolina di legno e mi disse: “Luigi, questo è ciò che fu raccolto alle Fosse Ardeatine dal corpo di tuo Nonno: gli occhiali, la sua adorata penna, una foto della famiglia, il fregio della Croce Rossa, le mostrine; quando non ci sarò più, l’avrai tu”. E l’ho avuta”


Oggi mio nonno – continua poi più avanti rivolgendosi al Corpo Militare – sarebbe in prima linea con voi, pronto come sempre a spendere la sua vita per i suoi pazienti e per la sua amatissima Italia!”

Guido Gostanzi era nato il 5 aprile 1914 a chieti. Di professione impiegato, durante la seconda guerra mondiale fu sottotenente nel corpo militare della croce rossa italiana. Fu ferito ad ancona durante un bombardamento aereo il 3 settembre 1943. Il 16 febbraio 1944 fu arrestato a roma dalle ss a causa dei suoi sentimenti antitedeschi e ai suoi rapporti con don giuseppe morosini. Il 24 marzo 1944 fu trucidato insieme con altri 334 italiani alle fosse ardeatine. La sua tomba è il sacello numero 180.

La loro opera è oggi portata avanti da tutti i volontari della Croce Rossa ma in particolare dal personale del Corpo Militare Volontario CRI che ne prosegue l’impegno, il rispetto dei principi e la disponibile volontà d’aiuto a tutti i sofferenti.

Il 8 febbraio 1888, in una Firenze vibrante di cultura e arte, nasce un uomo destinato a lasciare il suo segno nel mondo dell’arte e oltre: Guido Spadolini. Fin dalla giovane età, Spadolini dimostra un talento innato per la pittura, che coltiva con passione e dedizione. La sua abilità non passa inosservata, e ben presto viene nominato Professore corrispondente alla Reale Accademia delle arti del disegno di Firenze, un riconoscimento di grande prestigio.

Nel corso della sua carriera, Spadolini partecipa alle principali esposizioni italiane ed estere, dove le sue opere vengono ammirate e apprezzate da critici e pubblico. Ma la sua vita non è solo dedicata all’arte: quando scoppia la seconda guerra mondiale, Spadolini risponde alla chiamata del dovere.

Mobilitato con il grado di Primo Capitano contabile della Croce Rossa, si trova in prima linea durante uno dei periodi più bui della storia. L’11 marzo 1944, partecipa alle operazioni di soccorso alle vittime di un bombardamento Anglo-Americano su Firenze. Nonostante il pericolo, Spadolini rimane in zona durante la seconda ondata del bombardamento, mettendo a rischio la propria vita per aiutare gli altri.

Guido Spadolini, La grotta del Lupo, Castiglioncello, 1933
Guido Spadolini, La grotta del Lupo, Castiglioncello, 1933

La sua vettura viene centrata in pieno da una bomba alleata, e Spadolini muore nell’esplosione. Ma il suo sacrificio non viene dimenticato: nel febbraio 1947, viene decorato con la Medaglia d’oro al merito civile, e successivamente con la Medaglia d’oro al Merito della Croce Rossa Italiana, alla memoria. Questi riconoscimenti postumi testimoniano l’eroismo e l’umanità di un uomo che, oltre ad essere un grande artista, ha dimostrato un coraggio e una dedizione straordinari.

Guido Spadolini, un nome che merita di essere ricordato, non solo per il suo contributo all’arte, ma anche per il suo impegno nel servizio degli altri in tempi di guerra. Un esempio di coraggio, altruismo e dedizione che continua a ispirare ancora oggi.

Ferdinando Palasciano (1815-1891) è stato un medico e patriota italiano, riconosciuto come uno dei precursori della Croce Rossa Internazionale. Nato a Capua, si laureò in medicina all’Università di Napoli nel 1839, distinguendosi presto per la sua competenza e dedizione.

Durante le rivolte del 1848, Palasciano prestò servizio medico sul campo di battaglia e formulò il principio rivoluzionario secondo cui l’assistenza ai feriti dovesse essere fornita indipendentemente dalla loro fazione. Questo concetto di neutralità medica influenzò profondamente Henry Dunant, fondatore del Comitato Internazionale della Croce Rossa nel 1863.

Oltre al suo impegno umanitario, Palasciano propose miglioramenti significativi nell’organizzazione dei servizi sanitari militari e nelle tecniche di trattamento delle ferite da guerra, contribuendo a salvare molte vite e a migliorare le condizioni dei soldati feriti.

Ferdinando Palasciano è ricordato come un pioniere dell’umanitarismo militare. La sua città natale, Capua, gli ha dedicato un monumento, e il suo nome è celebrato tra quelli dei grandi benefattori dell’umanità. La sua vita e il suo lavoro continuano a ispirare le generazioni successive, incarnando i valori di dedizione, coraggio e rispetto per la dignità umana.

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