IL PUNTO PRELIEVI
Il Punto Prelievo di Villa Basilica è stato concepito con l’obiettivo di fornire un servizio alla comunità che vive in un territorio difficile e scarsamente servito. La sua collocazione vicina alla farmacia, che funge da punto di aggregazione e offre una serie di servizi, garantisce una maggiore assistenza agli utenti, in particolare ai soggetti fragili e anziani.
Il Punto Prelievo offre un servizio di prelievo di campioni di sangue e urine per la diagnostica medica, gestito da un team altamente qualificato e attento alla sicurezza. I campioni vengono conferiti al distretto di competenza per l’analisi e la successiva emissione dei risultati. In questo modo, il Punto Prelievo di Villa Basilica garantisce un’assistenza completa e di qualità.
Presso il Punto Prelievo vengono effettuati esami ematici e urinari di routine.
COME FUNZIONA?
La prenotazione può essere effettuata esclusivamente presso la farmacia Dott. Marco Chieri (Via del Castello, 45, 55019 Botticino LU). Vi invitiamo a rispettare gli orari stabiliti per evitare eventuali disguidi.
CONSEGNA DEI REFERTI
La consegna dei referti è a cura della USL con proprie modalità.
Il ritiro dei referti cartacei stampati dalla USL avviene a cura dei volontari della Croce Rossa che consegnano in busta chiusa i referti presso la farmacia di Villa Basilica, dove l’utente potrà poi effettuare il ritiro.
ORARI D’APERTURA
I prelievi vengono effettuati il 1° e 3° martedì di ogni mese, con orario dalle 7:00 alle 9:30 del mattino.
Per accedere al servizio di prelievo è necessario prenotare un appuntamento in anticipo, in modo da garantire la massima efficienza e la riduzione dei tempi di attesa per gli utenti.
Per ulteriori informazioni potete contattarci al +39 0583 805454.
ACCESSO AI SERVIZI E TUTELA DEI CITTADINI FRAGILI E CATEGORIE A RISCHIO PSICO-FISICO
I “cittadini fragili” sono soggetti che presentano una maggiore vulnerabilità rispetto alla popolazione generale. Secondo le linee guida del Ministero della Salute del giugno 2011, questi individui includono persone di età avanzata, pazienti pediatrici, pazienti con disabilità o con particolari problematiche di salute.
La fragilità, come definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è una condizione di salute caratterizzata da una rigidità delle capacità adattive dell’organismo a eventi avversi, sia clinici che sociali. In caso di scompenso, un soggetto fragile va incontro a un rapido deterioramento della salute, spesso non correlabile all’entità dell’evento che l’ha causato.
In generale, si considerano non autosufficienti le persone che hanno subito una perdita parziale o totale dell’autonomia delle abilità fisiche, psichiche, sensoriali, cognitive e relazionali con conseguente incapacità di compiere gli atti essenziali della vita quotidiana senza l’aiuto determinante di altre persone.
Sono definiti soggetti fragili:
– Soggetti di età avanzata con età superiore a 65 anni di vita; – Soggetti pediatrici con età inferiore a 14 anni di vita; – Soggetti con disabilità fisica, sensoriale, psichica (es: non autosufficienti, malati di SLA, paraplegici, invalidi, ciechi assoluti o parziali, sordi, ecc…); – Soggetti con problematiche particolari (es: cure mediche importanti, dipendenza da alcool e altro genere, forti stati depressivi, forti stati di esaurimento psicofisico, ecc…).
In base a quanto sopra il Comitato ha posto in essere tutta una serie di attività al fine di ridurre, per i cittadini fragili, le possibili differenze all’accesso ai servizi forniti dal Comitato stesso oltre che per la tutela delle categorie a rischio psico-fisico.
In particolare sono definiti i criteri per l’attribuzione del grado di priorità al fine di garantire che le prestazioni siano effettuate nei tempi adeguati al bisogno dell’utente e nel rispetto delle fasi biologiche del recupero e delle necessità socio-ambientali.
Inoltre, per facilitare anche materialmente l’accesso di detti pazienti al Comitato, il Comitato può offrire un servizio di trasporto.
Per i pazienti/utenti il Comitato ha contatti con i medici e con gli assistenti sociali, i quali al bisogno accedono anche al Comitato per confrontarsi con i colleghi.
Questi contatti consentono non solo di anticipare la conoscenza di situazioni che saranno oggetto di presa in carico, ma di regolare un’offerta assistenziale e relazionale maggiormente personalizzata, tempestiva e efficace con l’obiettivo di aiutare il paziente fragile.