Il 24 marzo 2022 ricorreva il 78° anniversari dell’eccidio delle Fosse Ardeatine a Roma. In una Roma occupata dall’esercito del Terzo Reich, furono trucidate 335 persone. Uomini e ragazzi, detenuti civili e militari, ebrei, semplici sospetti antifascisti: trucidati nelle fosse di pozzolana come punizione esemplare a seguito dell’attentato di via Rasella dove il giorno prima erano morti 26 soldati tedeschi e sei civili. Tra di loro caddero anche due Ufficiali del Corpo Militare Volontario della CRI: il Tenente medico CRI Luigi Pierantoni ed il Sottotenente commissario CRI Guido Costanzi.
Nel corso della Resistenza, il sacrificio di Pierantoni e Costanzi ha testimoniato indubbiamente un tragico, ma significativo momento delle più nobili prove di valore espresse dal personale militare della Croce rossa italiana durante la sua storia.
Gli ufficiali, fedeli al giuramento ed ai principi di Croce Rossa, sono stati insigniti postumi della medaglia d’oro al merito ai due Ufficiali, la Croce Rossa Italiana conferì la Medaglia d’Oro al Merito; il Comune di Roma dedicò loro le strade che conducono alla caserma sede dell’Ispettorato Nazionale del Corpo Militare CRI, che fu anch’essa intitolata al Tenente Luigi Pierantoni.
Essi rappresentano ancora oggi per il Corpo Militare della Croce Rossa un riferimento importante e l’affermazione di valori da cui trarre i giusti insegnamenti e poter attingere la forza perseverare nella giustizia seguendo il loro esempio.
Anche loro, come centinaia di persone in quell’eccidio hanno immolato la loro giovane vita per perseguire i loro alti ideali che erano quelli di difesa della propria Patria e di difesa delle persone più bisognose di cure e di assistenza, la loro però fu una scelta di condivisione volontaria che sebbene liberi da obblighi militari, li aveva portati ad arruolarsi volontariamente nel Corpo Militare ed assumere quegli stessi obblighi per fare della loro vita opera di soccorso e aiuto generoso nei momenti più difficili anche in caso di guerra.
Luigi Pierantoni era nato il 2 dicembre 1905 a Intra (NO) ed era un medico. Struggente è il ricordo che di lui fa il nipote Luigi Pierantoni, suo omonimo, sulle pagine social del Corpo Miltare CRI in occasione del 75° anniversario dell’eccidio.
Grazie ai ricordi della nonna il nipote racconta di Luigi Pierantoni e ricorda: “Verso i 12 anni, proprio il 24 Marzo, mio padre mi chiamò nel suo studio a casa nostra ad Aosta, prese da un armadio una scatolina di legno e mi disse: “Luigi, questo è ciò che fu raccolto alle Fosse Ardeatine dal corpo di tuo Nonno: gli occhiali, la sua adorata penna, una foto della famiglia, il fregio della Croce Rossa, le mostrine; quando non ci sarò più, l’avrai tu”. E l’ho avuta”
Oggi mio nonno – continua poi più avanti rivolgendosi al Corpo Militare – sarebbe in prima linea con voi, pronto come sempre a spendere la sua vita per i suoi pazienti e per la sua amatissima Italia!”
Guido Costanzi era nato il 5 aprile 1914 a Chieti. Di professione impiegato, durante la seconda guerra mondiale fu Sottotenente nel Corpo Militare della Croce Rossa Italiana. Fu ferito ad Ancona durante un bombardamento aereo il 3 settembre 1943. Il 16 febbraio 1944 fu arrestato a Roma dalle SS a causa dei suoi sentimenti antitedeschi e ai suoi rapporti con don Giuseppe Morosini. Il 24 marzo 1944 fu trucidato insieme con altri 334 italiani alle Fosse Ardeatine. La sua tomba è il sacello numero 180.
La loro opera è oggi portata avanti da tutti i volontari della Croce Rossa ma in particolare dal personale del Corpo Militare Volontario CRI che ne prosegue l’impegno, il rispetto dei principi e la disponibile volontà d’aiuto a tutti i sofferenti.